Il nome del vino da tavola bianco "Bianco della Trefaldina" prende origine dal nome della località dove è situata l'Azienda Agricola "La Corona".
Il vino è prodotto con uve di moscato giallo dorato. Le uve, una volta raccolte, vengono subito deraspate e torchiate; il mosto ottenuto viene settimanalmente travasato in vasche di acciaio fino al termine della fermentazione.
Ultimata la fermentazione il vino viene fatto riposare, tra una muta e l'altra, in botti di acciaio per circa 8 o 9 mesi. Passato questo periodo viene imbottigliato durante l'estate e conclude la maturazione in bottiglia per un paio di mesi. Per la vendemmia dell'anno successivo il vino è pronto per il consumo.
Bianco della Trefaldina si sposa benissimo sia con il pesce sia come aperitivo, ovviamente va servito fresco.
Perché Sceglierlo:
Scopri il Bianco della Trefaldina: un'elegante espressione della Lombardia in bottiglia.
Colore | Bianco |
Servizio | Da servire fresco |
Abbinamento | Si sposa benissimo sia con il pesce sia come aperitivo |
Paolo Russo, dottore in scienze dell’informazione, scopre la passione del Moscato di Scanzo nel 1987.
Quando insieme alla famiglia va a vivere in Scanzorosciate la passione per questo vitigno lo induce a candidarsi nell’associazione del moscato di Scanzo nel 1988 come membro del direttivo e successivamente a fondare l’azienda nel 1996. Dal 1988 è sempre stato promotore di questo vino e socio fondatore delle varie realtà che sul territorio sono nate nel tempo: è stato per due mandati Presidente del Consorzio Tutela del Moscato di Scanzo e Vicepresidente della Strada del moscato di Scanzo e dei Sapori Scanzesi, attualmente è per il terzo mandato consigliere delle Terre del Vescovado e consigliere dell’associazione Produttori e amici del Moscato – Scanzorosciate.
La filosofia dell’azienda è quella di interferire il minimo e indispensabile con la natura, lasciando che le uve e il vino seguano il proprio corso. Si dal vigneto si cerca di non essere troppo invasivi e nella produzione dei vini si vuole ricercare il sapore e i profumi delle uve senza effettuare lavorazioni particolari o forzate: ad esempio non viene utilizzato legno per la lavorazione dei vini, l’ambiente per l’appassimento delle uve è all’aperto per raccogliere il massimo dell’ambiente e dell’annualità.